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19 luglio 2017

Spazi


infiniti
che ancora dormivo
fu un bacio di sole furtivo
ad arroventare la guancia.
Sfuggente, la foschia bassa
pungeva con aghi sottili.
Infine, desto tra le dune
prono tra gli steli radi
pettinati dalla brezza costante
raccolsi le poche cose
e seguii l'infinito
una luce dorata
sfiora la baia azzurra,
l'aria profuma d'alloro.
Il crepuscolo senza vento
si dissolve in notte
e un ruscello risuona
nel bosco riparato.
Gocce dissetano come nettare,
l'aria è il più dolce dei profumi
e un sole bambino
riscalda
il mio io riconoscente.....
diritti riservati (@)
Gennaro Martusciello

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